Forse non tutti sanno che, visitando l’isola di San Nicola e oltrepassando sia l’abbazia di Santa Maria al Mare sia l’ultimo avamposto difensivo, ovvero il torrione dei cavalieri di San Nicolò, si apre un’ampia pianura che, pur scoraggiando il visitatore, nasconde un segreto e una delle più affascinanti attrazioni delle isole Tremiti.
La pianura si chiama Prato Asinaro, per via della sua antica funzione di pascolo per gli asini utilizzati sull’isola per il trasporto di merci.
Attraversandolo e oltrepassando una vasca e un abbeveratoio, si giunge in una straordinaria necropoli greco-romana che si può far addirittura risalire ai primi coloni greci del IX secolo avanti Cristo.
Le tombe qui presenti sono delle fosse scavate nella roccia, corte e strette poiché il defunto vi veniva sepolto lateralmente e in posizione rannicchiata, solitamente rivolta dove sorge il sole.
E in posizione centrale rispetto al resto della necropoli, ci si può lasciar folgorare da un’ulteriore sorpresa: si tratta di una grotta dall’arco molto basso, realizzata scavando dentro un’enorme roccia e che presenta l’ingresso rivolto a nord.
Bene, secondo le leggende e alcuni studiosi, questa dovrebbe essere niente meno che la tomba di Diomede, figlio di Tideo e di Deipile e uno dei principali eroi della guerra di Troia! Ecco perché tradizionalmente le isole Tremiti presero il nome di “Insulae Diomedeae”.
Se vuoi sapere di più sulla storia romana delle Tremiti o se vuoi scoprire di più su Diomede ecco a te due approfondimenti.
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