Secondo una leggenda, un giorno la gente delle isole Tremiti scorse in mare una piccola imbarcazione, senza tracce di equipaggio, vele e remi. Misteriosamente, arrivando da est questa barca finì per terminare il suo tragitto attraccando sull’isola di San Nicola.
Sopra vi trovarono solo un grande crocifisso, dai colori lucenti.
A quel punto la gente del posto chiamò i canonici dell’abbazia di Santa Maria al Mare, che portarono l’artefatto fino all’ingresso della chiesa.
Lì dovettero fermarsi perché la croce, date le sue dimensioni, non passava attraverso l’ingresso.
Si era fatta sera e si decise di continuare il trasporto per l’indomani.
Eppure, non ce ne fu bisogno: al mattino i canonici dell’abbazia trovarono la grande croce già affissa, e ancora oggi i turisti possono ammirarla sul lato sinistro dell’ingresso alla chiesa.
In particolare, quello che osserveranno è una croce lignea risalente al XII secolo, alta circa 3 metri e mezzo, raffigurante Giovanni Evangelista, il Cristo e la Vergine Maria.
Tuttavia, la grandezza di questa opera non sta nelle sue dimensioni, ma nel fatto che rappresenta un esempio unico di pittura arcaica iconografica bizantina, senza la presenza di alcun fregio decorativo.
Per questo motivo, la si può datare come antecedente a tutte le altre croci iconografiche presenti sul territorio italiano, come quelle presenti in Toscana o in Umbria.
Altre informazioni su questo splendido crocifisso sono disponibili nel link indicato, mentre per approfondire l'Isola di San Nicola e la sua storia, leggi questo articolo.
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